L’oleandro per natura ha la tendenza di crescere lungo i fiumi, presentandosi nella sola specie che sia conosciuta, anche se in alcuni vivai tenderanno a sostenere che esista almeno un’altra specie di questa pianta. È un arbusto sempreverde che è ramificato dalla base e può arrivare a toccare anche i cinque metri di altezza; è noto infatti per le sue abbondanti fioriture che vanno sostanzialmente da maggio fino ad ottobre. E’ particolarmente amato perché è una di quelle piante che sa adattarsi e crescere praticamente in ogni condizione: i suoi fiori hanno forma a campana e sono generalmente di colore rosa o bianco.
CURIOSITA’
Non tutti sanno che l’oleandro contiene in se una sostanza tossica chiamata l’oleandrina. Storicamente, fin dall’antichità, questa pianta veniva apprezzata per essere benefica e per essere usata come medicinale: si pensava infatti che le sue foglie potessero essere un rimedio contro il morso dei serpenti. Secondo alcune testimonianze dal passato è stato scoperto che i suoi effetti portano a rallentare i battiti del cuore, fino a indurre il suo arresto utilizzando la sua radice tritata.
Non a caso sia le foglie che il legno che pone la base dell’arbusto sono considerate velenose anche dopo l’essiccamento; inoltre i fumi prodotti dalla loro combustione risultano altamente tossici. Per questo sconsigliamo categoricamente di bruciarlo, in fase di pulizia dei materiali di giardino in fase di post-potatura. Limitatevi a gettarlo nella spazzatura per evitare spiacevoli complicazioni.
COME COLTIVARE L’OLEANDRO
Di base, nella sua forma spontanea, l’oleandro si sviluppa e cresce nei terreni rocciosi ed è una pianta che si coltiva facilmente sia in vaso che nel giardino, per merito della forte resistenza all’aridità. Se optate per una coltivazione in vaso, ricordate che avrà bisogno di un recipiente molto profondo e largo, poiché le radici hanno uno sviluppo vigoroso.
Si consiglia la coltivazione in vaso nelle zone in cui d’inverno prevalgono temperature gelide, sapendo anche che in Italia non ha difficoltà di sviluppo, purché si assicuri un terreno a medio impasto anche povero di sostanze organiche.
Le innaffiature devono essere ridotte al minimo durante l’inverno, mentre dovranno essere abbondanti nella stagione estiva, poiché come detto è una pianta abituata a crescere vicino alla sorgenti d’acqua. Le piante giovani, soprattutto se tenute in un vaso andranno potate durante l’estate, in questo modo si lavorerà per favorire un ampio sviluppo.