L’elleboro (o rosa di Natale)

Parlando dell’elleboro, sono in pochi a riconoscere di che pianta si tratta: ma se si usa il nome “rosa di Natale“, viene più facile identificarla. La sua speciale denominazione deriva dal periodo in cui l’helleborus sboccia, e cioè tra il mese di dicembre e quello di febbraio, in corrispondenza delle prime giornate tiepide nel corso della stagione invernale. Si chiama rosa di Natale, ma a dire la verità una rosa non è: è, invece, un genere che si compone di una trentina di piante perenni, alcune delle quali a foglia sempreverde.

Come si coltivano gli ellebori? Bisogna sapere che sono piante da mezz’ombra che, nel corso dei mesi più caldi e al Sud Italia, diventano piante da ombra completa. Vanno posti a dimora in un luogo che permetta al piede della pianta di essere protetto e riparato, con la parte aerea che, invece, può rimanere esposta alla luce del sole. Così facendo, la siccità estiva non compromette le radici, le quali possono beneficiare – di conseguenza – di un terreno che è spesso umido e quasi sempre fresco.

ellebori_ibridi500La regolarità dell’annaffiatura è un principio da cui non si può prescindere, proprio per assicurare l’umidità del terreno: ecco perché è necessario dare acqua almeno da marzo a ottobre, per poi diradare gli interventi con l’arrivo dell’autunno, visto l’aumentare – almeno teorico – delle piogge. In qualsiasi caso è opportuno accertarsi che il terreno non resti troppo asciutto per lunghi periodi di tempo. Può apparire curioso il fatto che, per una pianta che non fiorisce in estate, siano necessarie le annaffiature nei mesi più caldi: invece è proprio così, perché è in questo periodo che le piante producono una grande quantità di foglie, dando vita a cespugli decorativi di piccole dimensioni ma molto gradevoli dal punto di vista estetico.

Per coltivare la rosa di Natale a casa propria si può fare riferimento alla normale terra da giardino, arricchita con del concime granulare o con dello stallatico e alleggerita con un po’ di pietra pomice. Se si vuole beneficiare di un impasto ancora migliore, il substrato deve essere lavorato e mescolato con un po’ di terriccio universale, che lo renderà soffice.