La felce di Boston

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Se si è in cerca di una pianta ornamentale diversa dal solito per la propria casa, si può fare riferimento alla felce di Boston: si tratta di un sempreverde di dimensioni piccole, che – a dispetto del nome – proviene dall’Oceania e dall’Asia orientale e che è diffusa nelle aree caratterizzate da un clima tropicale. La sua caratteristica più interessante è rappresentata dal fatto che è piuttosto facile da coltivare, ed è proprio questo uno dei motivi per cui si dimostra una pianta da appartamento molto apprezzata; inoltre, non va dimenticata la sua utilità, confermata dalla sua capacità di assorbire le sostanze nocive che vengono rilasciate dagli elettrodomestici, dalle pitture e dai solventi.

Dal punto di vista estetico, la felce di Boston si fa notare per gli ampi ciuffi che produce, con le lunghe fronde di forma triangolare imparipennate; per altro, ciascuna fronda è formata da foglioline parallele di piccole dimensioni, a forma di nastro, di colore verde chiaro, le cui dimensioni si riducono a partire dalla base per arrivare all’apice: il loro margine è lievemente arricciato e frastagliato.

La felce di Boston: come curarla

felce di bostonChi volesse decidere di tenere in casa la felce di Boston deve sapere che si tratta di una pianta da appartamento che soffre in modo piuttosto evidente il freddo: per questo motivo, sarebbe preferibile evitare di esporla a temperature più basse di 10 o 12 gradi. In effetti, se si fosse intenzionati a collocare questa pianta da appartamento all’aria aperta, sarebbe opportuno ricordarsi di farlo solo in primavera e in estate, sempre prestando attenzione al freddo. Trattandosi di una felce, tale specie predilige l’ombra: infatti deve essere coltivata in un luogo sì mediamente luminoso, ma a condizione che sia a distanza dai raggi del sole diretti. Se non si prestasse la dovuta attenzione a questo accorgimento, la luce del sole potrebbe causare dei danni irreversibili alle foglie, compromettendo la capacità di sopravvivenza della pianta. La luminosità tipica di un appartamento va più che bene.

Per quanto concerne la scelta del tipo di terreno, questa specie ha bisogno di un substrato di coltivazione con un pH dai valori sub-acidi compresi tra 5.5 e 6; il terreno in sé deve essere, per quanto possibile, leggero e soffice, ma ciò che conta di più è che non si scelga un terreno calcareo. Da evitare sono anche quelli asfittici o troppo compatti, dal momento che non garantiscono uno sviluppo ottimale delle radici.