Che cos’è il tronchetto della felicità?

Lucky Bamboo

Menzionato spesso ma conosciuto poco, il tronchetto della felicità è una pianta subtropicale sempreverde, il cui nome scientifico è Dracaena fragrans, che fa parte della famiglia delle Agavacee. Si tratta di una pianta da appartamento molto diffusa, non solo perché si fa apprezzare per il suo aspetto estetico piacevole, ma anche perché può essere coltivata senza troppi problemi da chi non ha grande esperienza. La longevità è, inoltre, un’altra dote fondamentale di questa specie, la cui varietà più conosciuta da noi è il cosiddetto Lucky Bamboo, cioè la Dracaena fragrans Massangeana.

Il tronchetto della felicità, se lasciato nel proprio habitat naturale, è in grado di arrivare ad altezze abbastanza importanti, fino ad un massimo di circa 6 metri. Chiaramente, con la coltivazione in appartamento lo scenario è un po’ diverso, e in genere si arresta intorno ai 2 metri, arrivando ai 3 in casi eccezionali. Il fusto legnoso e spoglio rappresenta una delle sue peculiarità più note, mentre il colore delle foglie in cima al fusto cambia a seconda della varietà con cui si ha a che fare: il Lucky Bamboo, per esempio, ha foglie di color giallo oro nella parte centrale e verde ai margini, mentre la Dracaena fragrans Victoriae si fa notare per il color avorio o giallo crema sui margini e per il verde striato con strisce argentate al centro.

Come si coltiva il tronchetto della felicità

tronchetto della felicitàMa quali sono gli accorgimenti di cui è bene tenere conto nel caso in cui ci si voglia cimentare nella coltivazione del tronchetto della felicità? Per prima cosa, è necessario garantire alla pianta la giusta quantità di luce e il grado di umidità di cui ha bisogno. Il fatto che si tratti di una pianta facile da coltivare non vuol dire, ovviamente, che sia in grado di crescere anche se viene trascurata, ed è in particolare al suo fabbisogno idrico che è opportuno prestare la massima attenzione.

Nel caso in cui non venga seguita e curata come si deve, questa specie rischia di subire un deperimento piuttosto veloce che, oltre a compromettere il suo stato di salute, ha dirette conseguenze anche sul suo valore estetico e ornamentale. Non bisogna mai dimenticare che si tratta di una pianta subtropicale: ciò significa che non ama il freddo, preferendo – invece – ambienti caldi, in cui la temperatura oscilli tra i 25 e i 26 gradi, meglio se con un livello di umidità non troppo basso. I primi segnali di sofferenza arrivano sotto i 15 gradi.