Gli acari delle piante sono nemici piuttosto fastidiosi che è bene saper trattare: essi si nutrono delle cellule che formano la lamina fogliare dopo aver punto la superficie delle foglie stesse, ma non di rado possono essere trovati anche sui germogli giovani. I loro attacchi risultano evidenti e impossibili da non notare, dal momento che le piante che vengono aggredite subiscono una perdita di vigoria complessiva; tra gli altri effetti che si possono riscontrare, c’è un tipico scolorimento delle foglie che, dopo avere assunto un caratteristico color bronzeo, tendono a cadere.
Il problema principale rappresentato dagli acari delle piante è che si diffondono in maniera decisamente veloce, arrivando a produrre – durante le stagioni calde – fino a otto o dieci generazioni. Olygonichys, Panonuchus e Tetranychus sono solo alcune delle specie che si sviluppano sulle piante, ma è opportuno non dimenticare gli eriofidi, da cui dipende una consistente defogliazione. Si tratta di parassiti che, per fortuna di chi vuole curare un giardino, in natura hanno molti predatori, tra i quali il Phytoseiulus persimilis, un acaro che può essere visto addirittura a occhio nudo, date le sue dimensioni che possono toccare i 4 o 5 millimetri, e che si nutre mangiando il Tetranychus (in particolare, gli esemplari adulti).
Infestazione da acari delle piante: come comportarsi
Gli acari delle piante in linea di massima tendono a svilupparsi in presenza di climi secchi o caldi: ecco spiegata la ragione per la quale in numerose circostanze può essere utile mantenere il giusto livello di umidità. Così facendo, infatti, non solo diventa più semplice ottimizzare la coltivazione delle piante, ma si ha anche la sicurezza di proteggerle rispetto a possibili infestazioni di parassiti. Nel caso in cui, comunque, le infestazioni prendano il sopravvento, si può rivelare necessario il ricorso a prodotti chimici ad hoc: tra gli acaricidi di maggior efficacia si registrano l’Endosulfan, l’Amitrax, il Folimat, il Fenazaquin, il Dicofol e il Fenpiroximate.
Sarebbe indispensabile, infine, prestare attenzione anche a un nemico simile, quello che è conosciuto come ragnetto rosso: si tratta di un fitofago che è diffuso in modo particolare nelle colture, tanto in quelle in serra quanto in quelle in pieno campo, e si caratterizza per un ciclo riproduttivo molto rapido, che – come è facile immaginare – costituisce un problema più che notevole per la velocità con cui le piante vengono colonizzate e debilitate.