Come coltivare i gigli

Il giglio (noto anche come Lilium), che fa parte della famiglia delle Liliaceae, è coltivato in Nord America, in Cina e nell’Europa meridionale: si tratta di una pianta perenne che garantisce una resa estetica che non è esagerato definire spettacolare, soprattutto per merito delle molteplici sfumature di colore che assicura durante la fase di fioritura. Coltivarlo non è difficile: anzi, lo si può tenere anche sul balcone. Bisogna sapere, in primo luogo, che questo fiore necessita di condizioni climatiche non troppo rigide e di temperature miti, anche se si adatta senza problemi anche al freddo, visto che nel corso della stagione invernale dorme.

Il consiglio è quello di piantare i bulbi nella stagione autunnale, tra il mese di ottobre e quello di novembre, in modo tale che con l’arrivo della primavera si possa assistere già alla fioritura. La procedura da seguire è relativamente facile: è sufficiente sistemare i bulbi nel terreno ad almeno una decina di centimetri di profondità, cercando comunque di non superare i venti centimetri, a meno che non si abbia a che fare con una specie dallo stelo particolarmente alto. Per quel che riguarda la distanza tra i bulbi, deve essere tra i dieci e i trenta centimetri nel caso in cui si opti per la coltivazione nel terreno. Ovviamente, se si preferisce la coltivazione in vaso, per ognuno di essi non bisogna collocare più di un bulbo.

Vale la pena di prestare attenzione, inoltre, al tipo di terreno che si sceglie: il migliore è quello drenante e sabbioso al tempo stesso. Lo si può arricchire, poi, con della sabbia o con del concime maturo. Nel momento in cui la fioritura è terminata, le foglie del giglio si seccano: a questo punto la pianta si avvia al riposo invernale, ma tornerà a fiorire l’anno successivo, sempre in corrispondenza dell’arrivo della primavera. Non è necessario potarla, ma basta eliminare i fiori appassiti o quelli rovinati. come-coltivare-in-casa-o-in-giardino-il-giglio_65d3d3c3435e379ef2244a1a62c9cc52

Non ci sono, infine, particolari accorgimenti ad adottare nel corso dell’anno, se non quello che prevede di innaffiare il fiore con una certa frequenza; è opportuno, ad ogni modo, cercare di limitare i ristagni di acqua. Se si formassero, infatti, i bulbi rischierebbero di marcire. A proposito della concimazione, va benissimo un normale fertilizzante liquido, che deve essere poi diluito in un po’ di acqua. Se ci si accorge che i bulbi fanno fatica a fiorire dopo qualche anno, nulla vieta di sradicare quelli vecchi e di piantare dei bulbi nuovi, più “attivi”.