Il cedimento del terreno sul quale poggia la nostra casa può modificare e alterare la stabilità e la sicurezza dell’edificio.
Le crepe sui muri rappresentano visivamente la conseguenza dell’abbassamento del terreno sotto la nostra abitazione, poiché si è modificato l’equilibrio tra il terreno stesso e la fondazione della casa.
Il terreno è costituito da tre parti: una solida, una liquida e una gassosa. Se una delle tre componenti si altera, si attua un cambio di equilibrio che influirà sulla stabilità del terreno provocandone il cedimento.
I fattori che modificano la struttura del terreno possono essere diversi.
Nel caso di un terreno argilloso esso si comporta come una spugna. Nei periodi invernali assorbe grandi quantità d’acqua e aumenta di volume. Nel periodo estivo l’acqua evapora, il volume del terreno diminuisce e si creano dei vuoti al suo interno.
Se il terreno è sabbioso, invece, l’acqua circola liberamente spostando le particelle solide più fini e creando, anche in questo caso, dei vuoti.
Altri fattori che incidono pesantemente sul cedimento del terreno sono: il traffico veicolare intenso sulle strade vicine; gli intensi e prolungati lavori di scavo limitrofi all’abitazione; l’eccessiva estensione delle radici di alberi ad alto fusto, eventuali perdite nelle tubature di scarico, pluviali, fognature, ecc..
La costruzione su terreni compressibili comporta spesso cedimenti differenziali delle fondazioni. Una parte della struttura affonda più dell’altra nel terreno fondale e le conseguenze sono le fessure nei muri di facciata, nei tramezzi interni, nei pavimenti. Gli edifici in questione possono avere fondazioni di ogni fattura: cemento armato, muratura, pietra, cemento non armato, ecc…
Quando avviene il cedimento del terreno
1- La prima causa del movimento delle fondazioni riguarda la compressibilità dell’argilla: le argille che non hanno avuto il tempo di essere ben compattate o di aver eliminato l’acqua risultano sensibili al nuovo carico rappresentato dalla costruzione della casa sovrastante.
2- I carichi irregolarmente ripartiti tra i diversi punti di appoggio: questo squilibrio degli sforzi provoca un “cedimento differenziale”.
3- Fragilità della struttura: ogni deformazione di una muratura produce nuovi sforzi interni, rilevanti soprattutto a livello dei giunti tra i mattoni o tra i blocchi di calcestruzzo.
Per ovviare a tutte queste problematiche è possibile intervenire con soluzioni che stabilizzino il terreno riempiendone i vuoti che si sono creati nel tempo, oppure far scaricare il peso dell’edificio su strati di terreno più profondi che non risentono di variazioni di volume ed hanno caratteristiche geologiche migliori.