Bonsai di quercia: curiosità e consigli utili

bonsai quercia

Il giardinaggio è anche arte, che si esprime nella sua massima creatività con il nome di bonsai. Questa particolare tecnica permette di creare miniature di alberi, coltivandoli in casa in un piccolo vaso; a seconda del gusto personale e delle proprie preferenze è possibile indirizzare la pianta, seguirla nel suo processo di crescita e scegliere quale dimensione e forma farle assumere. Esistono svariate tipologie di bonsai, ma ci concentreremo sul bonsai di quercia.

La quercia conta fino a 600 specie e di queste solo 27 sono locate in Europa: la caratteristica di questa pianta è la corteccia rugosa e solcata, simbolo di virtù, forza, coraggio, dignità e perseveranza proprio come veniva già descritto al tempo dei romani. Secondo a filosofia orientale un bonsai deve seguire uno stile ben preciso che si rappresenta a partire dalla conicità del tronco, dalla dimensione ridotta delle foglie e dalla somiglianza con le piante originarie, che devono essere riprodotte e rispettate attraverso questa loro miniatura.

COLTIVAZIONE DI UN BONSAI DI QUERCIA

Questi bonsai vengono apprezzati soprattutto per la loro longevità e per la robustezza; se posizionati a contatti con un clima mite e temperato tendono ad essere sempreverdi. Come sappiamo le querce devono essere sempre posizionate all’esterno e sono in grado anche si sopportare temperature gelide che scendono anche sotto lo zero. Per questo è sempre consigliabile posizionare il bonsai in una serra fredda, evitando però di tenerlo in un interno riscaldato in modo eccessivo; non a casa in estate bisogna tenerlo in penombra, per evitare che il sole e le alte temperature asciughino troppo velocemente il terriccio.

Bonsai querciaLa fase di innaffiatura è la parte più delicata: dovrete controllare con attenzione il substrato e dovrete irrigarlo ogni volta che lo sentirete asciutto al tatto. La frequenza è però può variare in base a una serie di aspetti: il primo è la regione in cui si vive, poi vi sono le condizioni della terra, la stagione dell’anno e le dimensioni del vaso. Per esempio se siamo in estate sappiamo che il ritmo delle annaffiature sarà giornaliero, mentre in inverno dovrete sempre controllare la terra e regolarvi in base al livello di umidità.

Il trapianto del bonsai deve essere effettuato ogni due anni se le piante sono giovani, mentre potrete effettuarlo ogni 4 anni per le più vecchie, purché l’intervento avvenga tra febbraio e marzo, nel momento della ripresa vegetativa. In questa fase scegliete un terriccio specifico che è dato dalla miscela di una terra drenante con quella di sabbia e torba. La prima concimazione si effettua in primavera, mentre quella più leggera deve essere fatta in autunno.

LA POTATURA

La potatura può essere di due tipi:

  • di Formazione: in questo caso i nuovi germogli si devono allungare per aumentare la circonferenza dei futuri rametti che saranno alla base della struttura da creare. Per dare la forma al bonsai che è ancora in formazione, durante la fase di riposo della pianta (quindi in inverno) dovrete potare i rami in modo da permettere una nuova produzione generosa di germogli. Dovrete sempre eliminare i rami che crescono verso l’alto o verso il basso, e i polloni che si trovano vicino alla base dell’albero.
  • di Mantenimento: l’intervento serve per mantenere la chioma e si effettua potando i nuovi germogli, ancora piccoli, nel periodo vegetativo che va dalla primavera in poi. Generalmente se il bonsai presenta almeno 6/8 foglie bisognerà lasciarne solo 2 foglie nuove, così da evitare l’ingrossamento dei rametti.