Alcune piante più di altre fanno parte della nostra vita fin da quando siamo piccoli. Accarezziamo i loro fiori e rimaniamo incantati dai bellissimi colori. Se poi hanno dei nomi originali che fanno presa sull’immaginazione di un bambino sono ancora più affascinanti. È il caso della bocca di leone, che tutti gli amanti del giardinaggio non possono fare a meno di conoscere!
La forma dei suoi fiori ricorda le fauci di un leone, anche se questo vegetale è assolutamente innocuo. Vediamo di sapere qualcosa in più su questa pianta dai fiori meravigliosi che in estate rallegra i giardini e i balconi con tinte vivaci.
Bocca di leone come si coltiva?
La bocca di leone comune è famosa per crescere spontaneamente in luoghi dal clima mediterraneo e per diramarsi all’interno di siepi, ma può essere anche coltivata in vaso sul terrazzo di casa o in giardino. Questa pianta, il cui nome scientifico è Antirrhinum majus, appartiene alla famiglia delle Plantaginaceae e possiede delle foglie grosse e carnose, con fiori di tanti colori, come il giallo, il rosa o il viola. Sul mercato sono disponibili numerose varianti con colori spesso inediti, altezze e grandezze differenti.
La semina in semenzaio può avvenire tra febbraio e marzo, posizionando i semi appena al di sotto di un leggero strato di sabbia su un terreno di torba e sabbietta. Poi si potrà spostarla in vaso con almeno 8 cm di terra oppure direttamente sul terreno. Per la coltivazione in giardino invece meglio aspettare la primavera con temperature migliori. Il periodo per godere dei suoi bellissimi fiori è poi da giugno ad ottobre.
La bocca di leone è generalmente considerata una pianta ornamentale, poiché riempie al meglio le zone vuote portando un tocco di allegria. Nella maggior parte dei casi viene utilizzata per creare delle bordure da giardino, ma se si desidera è possibile anche coltivarla singolarmente, all’interno di aiuole o vasi. Con la bocca di leone non si sbaglia mai e il risultato è sempre eccellente!
Come curare la bocca di leone
La caratteristica principale e distintiva della bocca di leone è il fusto rigido ed eretto, che può raggiungere anche il mezzo metro di altezza. Una specie fiorita quindi davvero rigogliosa, che contribuisce a rendere qualunque giardino elegante e raffinato.
La buona notizia poi è che curare questo tipo di pianta è qualcosa di davvero semplice, prima di tutto perché non serve compiere nessuna potatura. In più, a differenza di altre piante non necessità di eccessiva acqua, quindi nel periodo primaverile non c’è bisogno di innaffiarla continuamente. Durante l’estate invece, quando il terreno è secco, richiede più acqua. In tutti i casi però è una pianta che ama il sole alto e caldo, cresce infatti durante la stagione estiva, mentre in inverno va protetta e riparata da freddo e intemperie. L’unica accortezza da avere perché rimanga sempre bella è acquistare un prodotto ricco di agenti nutrienti e miscelarlo saltuariamente con l’acqua che si utilizzerà per l’annaffiatura.
Funghi e parassiti bocca di leone
Anche chi si occupa regolarmente del trattamento di queste piante nei giardini pubblici conferma il fatto che necessitano di pochi cure. Tuttavia, hanno bisogno di essere protette da alcuni batteri o malattie. Uno dei funghi che più di frequente può attaccare questa specie ad esempio si chiama ruggine. Come si intende dal nome, è un fungo che può provocare delle macchie di colore rosso scuro lungo lo stelo della pianta, compromettendone così la sua naturale bellezza. Altri funghi invece rendono le foglie della bocca di leone stropicciate e un po’ deformate.
In linea generale però questa pianta mantiene facilmente la propria struttura stabile e robusta, diventando una vera protagonista sul balcone o in giardino!
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